Come si intitola? Un piccolo gioco con un quadro di Bruegel il vecchio

Quanto è importante l’interpretazione di un’opera d’arte?

Vi faccio vedere un dipinto, noto ma non famosissimo. Si tratta di un quadro realizzato da Pieter Bruegel ‘il vecchio’. Si trova nel Museo reale delle belle arti del Belgio ed ha come possibile datazione il 1558.

Non vi svelo però il titolo. Provate ad indovinarlo.

🙂

Eccolo qui, dategli un rapido sguardo:

Bruegel il vecchio

Ok. Adesso, senza continuare a guardare l’opera…Cosa avete notato?

Immagino che molti avranno dato uno sguardo d’insieme. Ad alcuni sarà piaciuto, ad altri no. Forse alcuni avranno tratto alcune informazioni stilistiche.

Molti, probabilmente, avranno notato la figura in primo piano. Altri anche il pastore, i velieri, il sole…e così via.

Che idea vi siete fatti dell’opera?

E le gambe che spuntano dal mare? Ve ne siete accorti?
Riguardiamo il quadro con più attenzione:

Bruegel il vecchio

In basso, sulla destra, due piccole gambe affiorano dall’acqua.

Le avevate notate subito? Oppure il fatto di averle notate solo ora fa in qualche modo cambiare l’idea che vi eravate fatti del dipinto?

Non è chiaro, semplicemente guardando il quadro, perchè Bruegel il vecchio abbia dipinto quelle gambe.

Osservando più da vicino, forse i lettori più attenti già lo hanno fatto, si nota di come l’uomo sulla riva sia proteso verso le gambe. Probabilmente, senza conoscere il titolo, si può arrivare ad immaginare che l’uomo in mare sia in difficoltà.

Bruegel il vecchio - particolare

Questo potremmo capirlo anche ignorando il titolo del dipinto.
Per chi non lo conoscesse, il titolo dell’opera è: ‘La caduta di Icaro’.

L’uomo in mare, conoscendo il titolo, viene immediatamente identificato con Icaro e l’intero dipinto viene a ‘riconfigurarsi’ attorno a questa figura.

La conoscenza del titolo fa cambiare la nostra interpretazione del quadro. Se il dipinto si fosse chiamato ‘Senza titolo’, il suo senso sarebbe completamente diverso.

Questo piccolo gioco viene proposto da Arthur Danto nel suo La trasfigurazione del banale per aiutare a comprendere la sua posizione riguardo all’interpretazione di un’opera d’arte. Ne scriverò nel prossimo articolo

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